La pratica del Ki-Aikido


Non ci sono requisiti o limiti di età per poter praticare Aikido: ovviamente bisogna essere dotati di costanza e di determinazione nel voler migliorare se stessi... Chi non ha queste caratteristiche è meglio che non pratichi Arti Marziali!
Una delle caratteristiche dell'Aikido è quella di non comprendere la competizione: esplicitamente proibita dal Fondatore, in realtà non ha proprio senso di esistere in questa disciplina.
Le lezioni iniziano con esercizi di "riscaldamento" volti a rendere il corpo flessibile e resistente. Questi esercizi di definiscono in Giapponese Kenko Taiso,

(esercizi per la salute) che prendono origine da antiche pratiche salutistiche e forme dello Yoga praticate in Giappone all'inizio del secolo scorso. Come in tutte le discipline orientali viene data molta importanza alla respirazione; una parte fondamentale della didattica è inoltre costituita dallo studio della postura e come renderla efficacie nelle tecniche di Ki-Aikido e nella vita quotidiana.

Aiki Taiso sono invece gli esercizi propedeutici alle tecniche: l'efficacia di una tecnica dipende ovviamente da molti fattori, ma uno dei più importanti è quella di avere una struttura del corpo capace di adattarsi alle sollecitazioni in maniera fluida ed istantanea grazie alla corretta attitudine mentale. Tramite questi esercizi si praticano proprio questi aspetti di fondamentale importanza. Un'altra pratica fondamentale del Ki-Aikido è ukemi. Questa parola in giapponese
significa "ricevere con il corpo" ed indica la capacità di proteggere se stessi ricevendo una tecnica senza subire danni. Parte di questo concetto è ovviamente centrato sulle cadute, in cui il praticante viene introdotto poco alla volta partendo da esercizi per prendere contatto correttamente con il pavimento, fino ad apprendere le tecniche di caduta con rotolamento in avanti ed indietro in modo da potersi rialzare subito evitando danni o impatti pericolosi.
Ovviamente la parte più importante è quella delle tecniche: come già detto in Ki-Aikido le tecniche non sono da intendere come tecniche di autodifesa, quanto piuttosto come tecniche per cambiare o fermare l'attacco prima che questo avvenga creando una situazione nuova. Le tecniche ed i concetti che ne stanno alla base sono innumerevoli e richiedono studio e dedizione per essere imparate e padroneggiate. Iniziando dalle forme di base più semplici come quelle per liberarsi dalle prese ai polsi, si approcciano man mano attacchi più dinamici e  di conseguenza tecniche più complesse. Esistono sia forme che terminano con la caduta dell'attaccante, che forme che teminano con l'immobilizzazione od eventualmente il disarmo, qualora l'attacco sia avvenuto con un arma. Infatti il Ki-Aikido comprende lo studio di difesa verso attacchi portati con armi quali bastone (jo) e coltello (tanto) e lo studio dell’utilizzo della spada giapponese (katana). Le stesse armi, parte integrante della tradizione di combattimento dei Samurai, sono anche studiate attraverso delle forme o kata, come vengono definite in giapponese.